Conversazioni con Oliver Stone

La vita è un gioco fatto di centimetri
conversazioni con Oliver Stone (1999 – 2008)
di Rüdiger Sturm e Marco Spagnoli



Adoro vedere film. E adoro poi scriverne. E adoro ancora di più leggere poi altre critiche, magari opposte alla mia, su quei film. Mi prosto poi ai piedi dei registi, quando vado alle conferenze stampa, soprattutto a quelle dove il regista parla in maniera appassionata, lucida e divertente dei suoi film, racconta aneddoti e spiega come ha creato quel particolare effetto, o come si è trovato con gli attori (questo se gli attori non sono presenti in sala, altrimenti è tutto un "l'attore migliore con cui ho lavorato... serissimo professionista...). Ci sono alcuni registi poi per cui veramente "al cuor non si comanda", e per me Oliver Stone è uno di quelli(poi c'è John Woo, vabbè, ma lì siamo dale parti dell'omosessualità).
Mai assistito dal vivo ad una conferenza di Oliver Stone, per questo motivo leggere questo libro è un'immersione completa non solo nei suoi immaginario cinematografico, ma nella sua vita, nei suoi pensieri, nelle sue difficoltà di uomo e regista alle prese con i nostri tempi (lui che ha realizzato Platoon, Salvador, Wall Street, Talk Radio...). La vita è un gioco fatto di centimetri, edito da Reality Book, è una raccolta ragionata di conversazioni straordinariamente attuali con il controverso regista di W, attualmente in programmazione e che, segnatevelo subito, sarà trasmesso il 19 dicembre da La7.

Un decennio di interviste con uno dei registi più controversi e problematici del cinema americano che con W., il suo ultimo lavoro, appena acquisito per l’Italia dalla Dall’Angelo Pictures, ha aperto il Festival di Torino diretto da Nanni Moretti. Da Ogni maledetta domenica a World Trade Center, da Alexander a W., Oliver Stone racconta se stesso e il suo cinema in maniera molto diretta e ispirata, illuminando alcuni punti oscuri della sua personalità ma soprattutto emergendo come uomo a tutto tondo, con le sue contraddizioni, i suoi volori, la sua tenacia.

Una completa Dvdgrafia a cura di Flavio Della Rocca conclude questo libro che vuole costituire un punto di vista personale e privilegiato sul lavoro di questo regista intelligente e testardo, adorato e controverso, autore di un cinema unico, originale e indimenticabile.

Soprattutto gli europei, nel 2008, hanno iniziato a guardare a Bush come a un fenomeno passeggero: ho parlato con francesi e inglesi che mi chiedevano perché avessi realizzato un film su Bush come se lui, ormai, fosse una ‘storia vecchia’. Stupidaggini! Se qualcuno pensa che Bush sia finito sbaglia. Lui non è finito. La sua politica è evidente, ha cambiato la legge americana forse per sempre. E’ stato fatto un gran lavoro per eliminare problemi costituzionali, per accentuare una presidenza imperiale, i poteri di intercettazione, l’accettazione del potere di intercettare e di un governo che ha il diritto di sorvegliare le nostre vite. Come potremmo tornare indietro? Nel 1978 è passata una legge che ha permesso al governo di intercettare le telefonate e ora il governo è diventato un mostro che può ascoltare e distruggere qualsiasi cittadino.
E’ una cosa che mi fa paura e che dovrebbe far paura a tutti.


Oliver Stone, 2008

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