Incontro con John R. Lansdale, il texano dagli occhi di ghiaccio



Appuntamento alle ore 18.30 presso la Feltrinelli di via Appia Nuova. Un incontro da non mancare: Joe R. Lansdale presenta la sua ultima uscita italiana, La morte ci sfida. Puntualissimo, Lansdale si siede con vicino la sua interprete e poi... dobbiamo attendere l’arrivo dell’Onorevole Massimo D’Alema e del giornalista e critico Marino Sinibaldi, che si faranno attendere una buona mezz’ora. Una volta arrivati, finalmente si può cominciare.
Lansdale è proprio come te lo aspetti: occhi chiari allegri e sinceri, sorriso aperto, stretta di mano vigorosa, spiccato senso dell’umorismo. Lansdale è così e molto di più. Dietro l’uomo che ha creato libri ormai entrati nel culto, che ha rinvigorito il noir, il western, l’horror, il pulp, il fantastico, si agitano i fantasmi del suo Texas, delle genti del sud che, come dice lo stesso Lansdale, vanno in giro con un pick up con accanto un fucile, un Texas fatto di divisioni razziali, drive-in, violenza e umorismo nero. Ma anche così si arriva solo a percepire la grandezza di quest’uomo. Allora meglio leggere i suoi libri, ed immergersi nelle avventure dei suoi personaggi, nelle atmosfere del suo Texas, nei meandri della sua scatenata fantasia. Meglio farsi incantare dalle sue parole schiette e dalle sue trame mai banali.



Ci può parlare del libro che presenta, La morte ci sfida?
Questo libro è stato scritto in un periodo molto divertente della mia vita. L’ho scritto in quindici giorni, ed è un libro che avrei voluto scrivere fin da ragazzo. Subito dopo ho anche scritto una sceneggiatura basata sul romanzo, sempre in quindici giorni. E’ un libro che ho scritto tra due libri seri, l’ho preso un po’ come una pausa di riposo. In genere per me è così, dopo un libro serio, ho sempre voglia di buttarmi in qualcosa di più divertente.

Nei suoi libri sono evidenti le idee antirazziste e antiomofobe, ha mai avuto dei problemi vivendo nel Texas che notoriamente è uno stato conservatore?
Potrebbe risponderti il mio naso rotto. Comunque secondo te perché ho studiato arti marziali?

Cosa ne pensa del Presidente Bush?
In America producono un calendario, per ogni giorno dell’anno è riportata una frase stupida detta da Bush. Penso che sia incredibile come persona, perchè dire una cosa stupida tutti i giorni dell’anno non è da tutti! Forse sarebbe meglio essere governato da uno scoiattolo... ma forse è proprio così!

Hap & Leonard torneranno in nuove avventure?
Si, una nuova avventura è in preparazione dopo i due romanzi che sto ultimando e le due sceneggiature. E’ probabile che Hap & Leonard in una delle prossime avventure arriveranno in Italia, per l'esattezza a Bologna”.

Conosce e se la rispoata è affermativa apprezza i romanzi di James Ellroy?
Non lo conosco così bene da poter dare un giudizio sui suoi libri. Anni fa mi ha spedito un suo libro, perchè avevamo una conoscenza in comune, ma non ho letto mai altro.

Ha scritto un libro su un’icona fumettistica per eccellenza, Batman, è stato difficile trattare il personaggio in un romanzo?
No, anzi, è stato un libro molto divertente da scrivere. Sono sempre stato un grande appassionato di fumetti, e Batman è uno dei miei preferiti”.

I suoi libri sono un frullato di diversi generi: horror, fantascienza, fumetto, cosa preferisci scrivere, quali sono le tua influenze?
Ho sempre scritto quello che mi piaceva scrivere e, di conseguenza, ho sempre letto quello che volevo leggere, passando per Edgar Rice Burroughs, Jack London, Chandler, Faulkner, Hemingway, Steinbeck ma anche Fredric Brown, Ray Bradbury, Mark Twain. Sopra a tutti sono stato influenzato dai fumetti: è proprio grazie ai fumetti che ho imparato a leggere, è sulle strisce che ho capito cosa significhi mescolare i generi. Da giovane ero convinto che sarei diventato uno sceneggiatore di fumetti, perché non sapevo disegnare.

Parlando di cinema, è noto il suo amore per un certo genere di film.
Sì, un grande ascendente su di me lo hanno avuto i B-movies come quelli di Roger Corman, per esempio. Solo nei film horror, di fantascienza e fantasy potevo trovare soddisfazione per il mio bisogno di bizzarro, fantastico. Anche se ormai è sempre più dura trovare del buon trash al cinema, sono tutti tributi o remake.

Verranno mai tratti film dai suoi romanzi?
Probabilmente sono il più grande scrittore di non-film opzionati! Ho ricevuto molte proposte, ma per un motivo o per un altro alla fine niente si è concretizzato. Io continuo a scrivere e mi commissionano sceneggiature, spero che qualcuna di queste vada a buon fine. Ridley Scott è interessato a L'anno dell'uragano, da cui vorrebbe trarre un film e anche La sottile linea scura, la saga del Drive in e Freddo a luglio potrebbero essere portati nelle sale.

Alla fine dell'incontro, scatta come sempre la corsa all'autografo. Mi metto in fila come gli altri con la mia bella copia del libro in mano. Arrivo di fronte a Lansdale, lui mi guarda con quegli occhi chiari e aperti, sorride, mi stringe la mano e mi fa, "How are you?". Io sorrido a mezza bocca con fare Happesco, annuisco e gli faccio - o meglio balbetto - un mezzo "Not bad". L'idea era quella di interpretare un duro alla Lansdale, un antieroe tra il trasandato e l'ironico. Tentativo fallito. Mi tremavano le gambe

Commenti

  1. Che invidia!!! sto rosicando... passerò sicuramente una brutta giornata!!!
    GGGGRRRRRRR!!!!

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  2. Eh eh in effetti gran bell'incontro! :) Peccato non avere la telecamera per riprenderlo!

    E' stato bello anche l'incontro con Carlotto, appena mi libero dal lavoro posto foto e commenti, e se ce la faccio anche un video (la telecamera me la sono portata!)

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  3. Uhhh ecco Lansdale.. Mi fa sempre uno strano effetto vedere i volti degli scrittori .. :)
    Post davvero interessante, complimenti..
    Io di Lansdale ho letto "La sottile linea scura" e devo dire che mi è piaciuto.. Composizione fresca e trama avvincente.. Oltretutto è il primo libro che ho recensito nel mio blog :P

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  4. Se solo l'avessi saputo... Se solo l'avessi saputo! La prossima non me la perdo. Giuro che non me la perdo.

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  5. Dai Willy ti tengo informato dovesse tornare in Italia.
    In poco tempo ho incontrato due dei miei scrittori preferiti, Lansdale e Carlotto. Adesso mi manca Welsh e King, poi posso ritenermi decisamente soddisfatto!!

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  6. Concordo in pieno anche su Carlotto e King.
    Anche l'idea dei film di genere, come "veicoli" ideali per essere liberi di esprimersi è un'idea che condivido - cosa meglio di un'ucronia, per fare satira sull'attualità, ad esempio?
    Sempre dal vecchio Texas, se già non la conosci, potrei suggerire Flannery O'Connor, che frap ha scritto grandi cose sullo scrivere?

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  7. Non conosco Flannery O'Connor, mi metto in caccia, poi ti saprò dire...

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  8. Ripensandoci, non è texana, ma della Georgia, dove nacque al'incirca all'epoca della Grande depressione, racconta proprio quel Sud polveroso e povero che volte appare anche in Landsdale.
    Morta a 39 anni, cattolica ma non bigotta nel profondo Sud protestante, di lei secondo me vanno lette almeno le sue considerazioni sulla scrittura raccolte in Nel territorio del diavolo, che per fortuna mi pare abbiano ripubblicato di recente.

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  9. Devo dire che una raccolta di saggi sul mestiere dello scrivere che si intitola "Nel territorio del diavolo" mi attrae a prescindere!
    Mi incuriosiscono anche Il cielo è dei violenti e La saggezza nel sangue... penso proprio che approfondirò la conoscenza. Grazie per il consiglio!

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