I miei luoghi oscuri



Ha turbato, inquietato, impaurito, ossessionato, terrorizzato più di un lettore, ma adesso tocca a lui, a James Ellroy, scavare dentro di sè, nelle sue personali ossessioni, nei suoi drammi, nel suo passato, per mettere a tacere i fantasmi, per trovare la pace a lungo cercata, per dare un senso alla vita.

I miei luoghi oscuri di James Ellroy, considerato il più grande scrittore nero d’America, non è un romanzo, non ha una trama con un inizio ed una fine, ma è la storia della sua vita, della sua infanzia, del suo rapporto con il padre, con la madre. Il dramma che ha vissuto, gli amici di scuola, le droghe, i furti, e poi quell’ancora di salvezza su cui riversare tutte le ossessioni, la scrittura.

L’episodio che ha segnato l’infanzia di Ellroy, e la sua crescita, è stato l’omicidio, tutt’ora irrisolto, della madre, Geneva “la rossa”, come veniva chiamata. Una bella donna, piacente, che una sera del 1958, uscendo da casa, non è più tornata. Indagini, sospetti, ma nessuna conferma. Un giallo irrisolto. James cresce, vive la sua vita fatta di violenza e crude esperienze, fino a quando non impara a riversare tutto quello che ha dentro nei suoi libri senza speranza. E’ allora che ingaggia un detective per riesumare il vecchio caso dell’omicidio della madre; è allora che James si mette allo specchio, in una stanza buia di un piccolo motel; è allora che rivede i luoghi della sua infanzia, parla con persona che hanno conosciuto lui e la madre. Il ricordo della madre riacquista spessore, il ricordo si fa doloroso, ma, nello stesso tempo, riesce a dare pace all’autore.

James Ellroy, autore, tra gli altri, dei bellissimi Le strade dell’innocenza, L.A. Confidential, Dalia nera, American Tabloid, Sei pezzi da mille ha sempre riversato nei suoi libri una quantità di inquietudine superiore a quella degli altri scrittori di gialli e noir. Come se i suoi libri non fossero solo dei neri, ma fossero scritti da una persona che nell’oscurità è vissuta. Gli omicidi, gli stupri, le depravazioni più rivoltanti, la corruzione, in primis quella delle stesse forze dell’ordine, costituiscono un affresco unico e indimenticabile di un mondo alla deriva che Ellroy descrive con il suo stile secco ed essenziale, brutale e viscerale, unico nel suo genere.

Sincero, crudo, appassionante, in alcuni casi persino disturbante, I miei luoghi oscuri è un libro di ricordi dolorosi, un “nero” nel vero senso della parola, un dramma personale, un giallo senza soluzione, una vita vissuta, una storia americana, una delle tante, una senza lieto fine.

Curiosità: riconoscete questo bambino?



Esatto, è proprio Ellroy, pochi minuti dopo aver appreso dell'omicidio della madre. Lui stesso descrive così la foto, nell'introduzione del suo libro di racconti Notturni Hollywoodiani. "La foto me l’ha mandata un amico. Pensate: sono io, a dieci anni, il 22 giugno 1958. La scattò un fotografo di Los Angeles cinque minuti dopo che un detective della polizia mi aveva detto che mia madre era stata assassinata. Sono in preda a un lieve shock: ho gli occhi spalancati, ma il mio sguardo è assente. Ho la patta a mezz’asta; le mani sembrano scosse da un tremito. La giornata era torrida: il Brylcream che mi si sta liquefacendo sui capelli riflette il lampo del flash.
La foto mi tenne inchiodato; la sua forza trascendeva i miei numerosi tentativi di sfruttare il passato per vendere libri. Rimasi folgorato da una verità implicita: il mio lutto, persino in quel momento, era ambiguo. Sto già calcolando i vantaggi potenziali, riordinando i piani, mentre gli uomini intorno a me rendono omaggio con solennità al dolore percepito in un bambino.
Feci incorniciare la fotografia, e passavo molto tempo a guardarla
".

Commenti

  1. E' il libro con il quale ho fatto conoscenza con Ellroy. A volte ho anche qualche botta di fortuna.
    Da leggere, per la spoetizzante visione dell'America kennediana, già avviata con Noam Chomsky, la cosiddetta "Trilogia americana" iniziata con American tabloid: quando i cazzotti al plesso solare sono utili!

    Ps. Ho visto il tuo Corto...
    Io sono quella Parda Flora lì, eh.
    ;-)

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  2. A proposito della Trilogia americana esce finalmente a settembre il nuovo romanzo di Ellroy, dal titolo "Il sangue è randagio"... non vedo l'ora di metterci le mani sopra!

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