La "Questione di cuore" di Francesca Archibugi
E’ un film sull’amicizia, intensa e potente, tra due uomini, Questione di cuore, l’ultima fatica cinematografica della regista Francesca Archibugi, che mercoledì 22 aprile, alle ore 21.00 in Sala Grande, sarà ospite di Cinemazero per presentare il film al pubblico pordenonese.
Tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Contarello, il film racconta la storia dell’insolito incontro tra due personaggi opposti, accomunati da un infarto e da una degenza in ospedale.
E insolita, ma quanto mai indovinata, è l’accoppiata di attori protagonisti di questa nuova commedia “all’italiana”, scelti dalla regista “per la loro potenza comica ancora in parte inespressa, pronta a sprizzare fuori”: Antonio Albanese e Kim Rossi Stuart interpretano rispettivamente Alberto e Angelo, i cui cuori fanno le bizze nella stessa notte. I due, il primo sceneggiatore di successo farfallone e inaffidabile, il secondo carrozziere di borgata, si incontrano in sala rianimazione, e diventano amici. Il borghese e l’artigiano, uno che gioca con le parole e un altro che non riesce a evitare di esprimersi in dialetto, l’uomo di mondo (che in ospedale riceve la visita degli artisti per cui ha lavorato: Luchetti, Virzì, Sorrentino, Verdone, la Sandrelli) e il borgataro: lo sguardo della regia è perfettamente bilanciato tra i due personaggi, che pur venendo da mondi diversi, si sono ritrovati per un comune sentire. Si legano in modo istantaneo, quasi sorpresi, loro stessi, dal capirsi così profondamente. Appena fuori la vita gli sembra talmente cambiata, consapevoli come sono di ogni battito cardiaco, che diventano indispensabili l'uno all'altro. Alberto, che è un uomo solo, si installa a casa di Angelo, al Pigneto, sopra la carrozzeria specializzata in auto d’epoca. Un mondo imperscrutabile, ora bellissimo, ora sinistro. Ma in quella casa c’è una famiglia: una moglie, Rossana, bella e incinta, e due figli: perla, una scontrosa adolescente e Ayrton, in omaggio al grande Senna, un bambino impaurito dagli eventi. Alberto piano piano si scioglie, e si crea una famiglia con due padri, con funzioni complementari: uno solido, Angelo, che manda avanti la carrozzeria, guadagna, evade e accumula, e l'altro Alberto, più fantasioso, legge scrive, immagina. Non c'è contrasto tra di loro, ma un abbraccio, che nasconde la disperazione sotto gli sghignazzi virili.
Nel film la Archibugi affronta una patologia precisa, l’infarto, che ha un peso narrativo importante. “Mi sono documentata molto per raccontare il mal di cuore dei miei protagonisti. Ho girato parecchio tra sale d’aspetto, studi medici, ho assistito anche ad un’operazione al cuore. Non credo che servisse per raccontare la mia storia, ma per entrare nella psicologia dei personaggi quello si, ed è quello che ho fatto”.
Il film è ambientato in alcune zone particolari di Roma, ben riconoscibili. “Al Mandrione, a Torpignattara” precisa la Archibugi. “Sono zone di Roma tra la Casilina e la Prenestina, famose perché li ci girò Fellini, dove ambientò parte del suo mondo immaginario, ma anche Rossellini,e Pasolini. Poi il silenzio, non ci girò più nessuno. Volevo vedere come era cambiata questa Roma, cosa era diventata”.
Cinemazero
Piazza della Motta 2
33170 Pordenone
info 0434-520404
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