OrgyTv Pilot! (The Act; Penny dreadful: City of Angel; In difesa di Jacob; High Fidelity e Devs)
Avevo un po' tralasciato le serie tv, dopo averne fatto indigestione e aver essenzialmente anche perso un botto di tempo in serie che non meritavano proprio il tempo sprecato a vederle (la maggior parte viste su Netflix).
Quindi dopo aver passato gli ultimi tempi a cercare, vedere e rivedere un sacco di film misconosciuti, indipendenti, invisibili, soprattutto orientali (ne parlerò preso su questo blog e in pillole sul mio profilo IG), ho deciso di tornare momentaneamente alle serie tv, per questa infornata di pilot visti negli ultimi giorni. Non è andata neanche male vista la qualità media.
Questa volta ho evitato quello che presenta Netflix (e mi sa che ho fatto bene).
La roba che presento sotto la dividerò nelle categorie "Mah! Lasciamo perdere", "Uff! non sono convinto ma diamogli una chance" e "Figo! Si va avanti sicuramente".
Benvenuti su OrgyTv Pilot! E si va ad incominciare con:
The Act
Tratta da una storia vera, racconta il rapporto morboso tra una madre e una figlia - e non dico di più. Tratto da una turpe vicenda di cronaca nera - e se non ne avete letto nulla tanto meglio per voi - il pilot è convincente e decisamente ben riuscito, teso nelle dinamiche, interpretato da una Patricia Arquette che riesce a commuovere e apparire patetica e ripugnante nella stessa scena e da una Joey King tenera e indifesa come il canarino Titti (che in realtà non era proprio del tutto indifeso).
Nelle ultime due puntate (di otto) arriverà anche Juliette Lewis, motivo in più per spararsela tutta di un fiato.
Il rapporto tra madre e figlia è descritto in maniera lucida, non tralascia crudeltà e, una volta capito le dinamiche, si gioca tutto sull'attesa dell'esplosione di violenza e ribellione che spinge ad un furioso binge watching.
Assolutamente promosso.
Andata in onda su Hulu, da noi la trovate su Starz.
Figo! Si va avanti sicuramente
Penny Dreadful: City of Angel
Io sono tra quelli cui era moderatamente piaciuta la prima incarnazione di Penny Dreadful, per la bravura di Eva Green, per il cast di supporto che comprendeva Timothy Dalton e Josh Hartnett, per la vicenda gotica che univa i mostri classici della letteratura horror che fa tanto Lega degli Straordinari Gentlemen con le possessioni sataniche e le profezie di morte. Originale ed intrigante, soffriva di un ritmo che a volte calava eccessivamente e di alcuni personaggi poco approfonditi che erano messi lì tanto per fare numero che per reali esigenze.
City of Angel ne rappresenta lo spin-of; dalla Londra vittoriana passiamo alla Los Angeles del 1938, dalle origini dei mostri classici della letteratura si passa al folklore messicano..
Il pilot parte con una scena in cui una brutta brutta - ne aggiungo un altro? Massì - brutta computer grafica non predispone al meglio, si sviluppa in maniera abbastanza anonima per poi raggiungere il climax in maniera prevedibile ed ordinaria provocando più di uno sbadiglio..
Da una parte c'è un demone, Magda, interpretato da Natalie Dormer, dall'altra una divinità, la Santa Muerte interpretata da Lorenza Izzo, che si giocano le sorti del'umanità in una partita a scacchi di cui al momento non capiamo granchè.
Mi ha colpito? Mica tanto. Questa prima puntata è confusa e pesante da seguire, non eccelle nè la fotografia nè la regia, i personaggi al momento sembrano figurine prive di carisma e la recitazione è assolutamente nella norma di un prodotto del genere.
Per il momento è un grande "Uff! non sono convinto ma diamogli una chance"; si continua per amore verso la Penny Dreadful originale, ma se il secondo naviga nello stesso brodo la si abbandona senza troppi rimorsi.
Viene trasmesso in America sul canale via cavo Showtime, al momento non è stata ancora annunciata la messa in onda in Italia.
In difesa di Jacob
A volte si ha bisogno di una serie thriller così, un prodotto solido, dall'ottimo ritmo, ben interpretato, pieno di intrighi e colpi di scena.
In questo Defending Jacob abbiamo Chris Capitan America Evans che interpreta un assistente procuratore distrettuale di una cittadina del Massachusetts, che indaga sull'omicidio di un teenager, compagno di scuola di suo figlio. Alla fine del primo episodio scoprirà che forse suo figlio ha qualcosa da nascondere.
Tratto dal romanzo di William Landay, otto episodi in onda su Apple TV+ (apro parentesi sulla piattaforma streaming della Apple, per me, insieme a Hulu, al momento la piattaforma che sta producendo la roba migliore, niente di innovativo e rivoluzionario, ma serie ben scritte, ben interpretate da attori spesso di fama, serie che si seguono con piacere e si bevono tutte di un fiato - e a volte c'è bisogno solo di questo per svoltare una serata - vedere per credere See, Home before dark, Dickinson, For All Mankind, The Morning Show, Servant o Truth Be Told).
Questo Defending Jacob ha tutte le caratteristiche per essere un ottimo prodotto di puro intrattenimento. Ripeto, niente di innovativo, ma la serie giusta che appassiona e coinvolge per un paio di serate.
Per questo motivo è un Figo! Si va avanti sicuramente!
High Fidelity
Prendete il romanzo culto di Nick Hornby, poi affiancatelo alla versione cinematografica ugualmente di culto di Stephen Frears con John Cusack, poi decidete di farne una versione televisiva e che fate? Trasformate il protagonista maschile in una dolce e bella fanciulla! Robin (Rob) Brooks gestisce un negozio di dischi, è quotidianamente alle prese con la stramba clientela, la ancora più stramba umanità dei suoi collaboratori - tra cui un ex fidanzato rivelatesi gay - e la sua caotica vita sentimentale. E poi ci sono le liste (le liste, ve le ricordate?), ottime playlist, e una simpatia fuori dal comune. Ecco lo High Fidelity versione 2020.
Zoë Kravitz è magnetica, i dialoghi divertenti, la musica ottima, le puntate di una mezz'oretta scorrono come un bicchiere d'acqua rinfrescante in una torrida sera d'estate. Io me la vedo fino alla fine.
Per cui è un è un Figo! Si va avanti sicuramente!
(Magari voi siete tra quelli che pensano che non si debbano toccare i cult, che non si possano "deturpare" così opere entrate nella cultura popolare andando incontro ad un errato concetto di politicaly correct, che il movimento femminista ha fatto solo danni etc etc... oh, io tutte queste menate non me le sono fatte, adoro il libro e il film, e questa versione tv ne rispetta lo spirito. Tanto basta per goderselo per quello che è).
Devs
Devs è una serie scritta e diretta da Alex Garland. E per me potrebbe finire qui la mini-recensione. Se non sapete chi sia vi basti sapere che ha messo la firma alle sceneggiature di 28 giorni dopo, Sunshine, Ex Machina e Annientamento (questi ultimi lo hanno visto anche nelle vesti di regista).
Io l'ho conosciuto inizialmente come scrittore, ho letto il suo The Beach, da cui Danny Boyle ha tratto l'omonimo film con Di Caprio e Black Dog, libro da cui hanno tratto il misconosciuto ma interessantissimo film The Tesseract (incredibilmente arrivato anche in Italia), diretto dall'hongkonghese Oxide Pang Chun (regista insieme al fratello Danny dell'ottimo horror The Eye e di un pugno di film adrenalinici e suggestivi come (tra gli altri) Bangkok Dangerous e Re-cycle).
Chi ama lo stile di Alex Garland scrittore e regista lo troverà in pieno in questa serie trasmessa da Hulu in otto puntate tutte dirette dall'autore inglese. Fantascienza filosofica ed esistenzialista che tocca argomenti non facili ma sicuramente affascinanti come determinismo, destino, teorie quantistiche. Questa è fantascienza per la quale perdere la testa, storie che rimangono in testa una volta spenta la tv, che ti spinge a saperne di più sulle teorie esposte, e non è per niente poco.
La serie, nel pilot, si prende il suo tempo per presentare personaggi, ambientazione - fantastica, ricorda la bellissima ambientazione di Ex Machina - ed ambizioni. Fila liscia intrigando di brutto, semina idee in quantità, non tralasciando la componente spionistica che ho idea verrà sviluppata nelle prossime puntate.
Si continua? Ovviamente si, perchè è un Figo! Si va avanti sicuramente!
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