I dieci libri che mi hanno fatto amare la lettura


I libri che amo che mi hanno fatto appassionare alla lettura.

Sta girando un giochino su Facebook in cui elencare, giorno per giorno, i dieci libri che si amano, che ti hanno fatto appassionare alla lettura. Lo scopo è più che nobile, il problema è che io non avrò mai la costanza di pubblicare una foto al giorno. Per cui ho pubblicate sul mio profilo Facebook tutte e dieci le copertine.

Ma visto che secondo me oltre che far vedere le copertine, i libri che si amano si portano dietro un bel carico di emozioni e ricordi, qui sul blog racconto quei libri e cosa hanno significato per me.

Se a qualcuno venisse voglia di leggerli, o magari di dare una chance ad un libro che magari era semplicemente capitato nel momento sbagliato, questo post avrà fatto egregiamente il suo dovere. E poi è sempre bello "contagiare" qualcuno con la propria passione.

Premessa: devo dire di essere stato fortunato, casa mia è sempre stata piena di libri, i miei genitori non mi hanno mai precluso un qualche tipo di lettura (anche se ricordo mio padre un po' perplesso quando mi beccò a leggere "L' Anticristo. Maledizione del cristianesimo" di Nietzsche) e poi ho avuto insegnanti alle scuole elementari e medie che mi hanno sempre spinto a leggere di tutto (la maestra delle Medie mi faceva scegliere qualsiasi libro dall'armadio dei libri della scuola - si, avevamo un armadio pieno di libri - e io spesso pescavo libri di fantascienza di Urania e simili che hanno contribuito non poco ad alimentare la mia passione per il fantastico).

Per cui, non potendo elencare tutti quei libri letti da giovanissimo per via della mia memoria da pesce rosso (ricordo però che c'erano un sacco di Asimov, ClarkeMatheson, Poe e anche qualche Lovecraft) ho messo in questa lista i libri che ho letto più volte e che hanno contribuito a formare il mio immaginario.

Allora si comincia con:

I cinque sbarazzini
di Enid Blyton

Per conoscere l'avventura.



Conosciuto anche come "La banda dei cinque". 
Enyd Blyton non è mai troppo celebrata. Sotto il titolo dei Cinque sbarazzini in realtà si cela un cofanetto edito da Edizioni Paoline con dentro cinque libri della stessa collana. Sono avventure per ragazzi, leggere e poco impegnative, condite da un po' di mistery e tanta sete di avventura. Me lo comprò mio padre mentre mio fratello e mia sorella litigavano non ricordo più perché. Una volta comprato lo tenevo nella bustina come il più prezioso dei tesori, camminavamo lungo la Nomentana per andare a riprendere la macchina e lo stringevo pregustando le avventure che avrei vissuto insieme ai cinque. Si avvicinava l'estate. Ero un bambino. Ero felice.

IT/Stagioni diverse
di Stephen King

Per l'orrore di crescere


Li metto insieme perchè per me rappresentano l'apice dello zio King. Se IT è monumentale e farcito di orrore vero (ricordo le letture di notte, a sobbalzare ad ogni minimo rumore), e racconta una selvaggia perdita di innocenza, The Body è l'orrore del crescere, del perdere gli amici, del custodire i ricordi che consolano e fanno male.
Anche questi me li regalò mio padre; ero in piena fase King, letto uno andavamo in libreria e ne compravamo un altro. E' senza dubbio il libro della mia vita.

Sulla strada
di Jack Kerouac

Per la libertà


Non ha una vera e propria storia On the road - che essenzialmente è la descrizione dei viaggi per l'America fatti in automobile o in autostop - ma ha dei personaggi memorabili, delle descrizioni vivide ed una scrittura limpida e ricca. E poi ha questa linea di dialogo

- Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati
- Dove andiamo?
 -Non lo so, ma dobbiamo andare.

in cui è impossibile un adolescente in piena fase ribelle non si identifichi, facendo sua una cultura diversa in cui è un piacere specchiarsi condividendo lo stesso sentimento..

Odissea
di Omero (o chi per lui)

Per la sete di conoscenza


L'Odissea mi piacque talmente tanto che la finii di leggere per conto mio visto che a scuola, per motivi di tempo e di programma, non riuscimmo mai a finirla, arrivando a poco più della metà del libro. Ragionandoci adesso scopro delle singolari assonanze tra Neal Cassady, il protagonista di Sulla Strada e Ulisse. Entrambi con il fuoco dentro, entrambi poco inclini ad una esistenza pacifica, entrambi con una voglia di viaggiare che non era altro che desiderio di vivere a pieno l'esistenza. Ma se Neal viaggiava per il gusto di viaggiare, per fuggire e per un indefinito mal d'animo,  Ulisse era assetato di conoscenza, era un curioso che voleva sapere cosa ci fosse ad di là dell'orizzonte visibile. E poi ancora più in là. Come non amarlo?

Ciclo Sherlock Holmes
di Sir Arthur Conan Doyle

Per la logica



I racconti di Sherlock Holmes hanno un potere su di me: riescono a tranquillizzarmi. (Ri)leggere le storie più note e quelle meno note è come coprirsi con un plaid in una sera invernale e immergersi nella lettura coccolati dalla musica. Sarà la scrittura brillante, sarà per le storie che sono meccanismi narrativi precisi come orologi in cui il caos del mondo sembra piegarsi ad una struttura ordinata e logica dando senso a quello che senso non ha.

Cabal
di Clive Barker

Per ricordare la strada per Midian


Fu il mio primo incontro con quello che all'epoca venne pubblicizzato come l'erede di Stephen King. Confesso che all'inizio faticai un po' ad entrare nel libro, la scrittura era così diversa da quella di zio King. Barker è un ottimo narratore, dalla scrittura selvaggia e in questo libro seducente e terrificante, dalla violenza descritta in modo molto grafico pone domande che, confesso, continuo a farmi ancora oggi: chi è il mostro? Chi è il normale?  

Il deserti dei tartari

Per l'ineluttabilità del tempo


Pensandoci ora non so dire perchè questo libro mi piacque così tanto. Me lo assegnarono a scuola, per qualche oscuro compito, e lo divorai in poco tempo. Forse la vita del sondato Drogo, così monotona, così scandita, in attesa di qualcosa che doveva arrivare solo alla fine della vita, doveva suscitare un qualche fascino al mio io ragazzino. Ricordo ancora la lettura delle ultime pagine con una partecipazione emotiva che si avvicinava molto alla sofferenza. Magnifico.


L.A. Confidantial

Per gli abissi di oscurità dell'animo umano



Uno dei miei libri preferiti in assoluto in ambito crime/noir. Ellroy non si risparmia e imbastisce una trama complessissima, ricca di situazioni e personaggi indimenticabili. Un "mattone" che ho letto in pochi giorni durante una febbre che mi ha tenuto lontano dalla scuola. Ne leggevo alcune pagine, lo posavo sul comodino perchè la febbre alta mi stremava, ma poi lo riprendevo subito perché dovevo sapere come andava a finire. Per me la scrittura di Ellroy ha l'effetto di una calamita: secco, essenziale, spesso usa stilemi più da giornalista (di razza) di cronaca nera che da scrittore di fiction. E infatti le sue trame migliori sono quelle che uniscono l'invenzione letteraria con la cronaca nera americana. Imperdibile.

La storia infinita

Per Fantàsia


Ovviamente parlo dell'edizione con copertina rigida e interno a due colori. Lo presi in prestito dalla biblioteca di Mentana, iniziai a leggerlo e non riuscivo a smettere. Per un bambino suggestionabile questo libro è l'armadio di Narnia, ti porta in un mondo fantastico, pericoloso ed eccitante. Arrivi a metà libro e non sei più tu, ma sei Bastian, sei l'eroe che deve salvare il regno. Se lo leggi nell'età giusto, e sei quel tipo di bambino, credetemi che vi segnerà e indicherà la strada.

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